Vagamondi by Hao Jingfang

Vagamondi by Hao Jingfang

autore:Hao Jingfang [Jingfang, Hao]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-12T12:00:00+00:00


IL DISTINTIVO

Sulla strada per l’Archivio centrale, Anka raccontò la verità sulla rivoluzione di Shania.

In tubolare erano seduti una accanto all’altro, lui dal lato del vetro con il gomito appoggiato al tavolino e la mano sulla fronte, le lunghe gambe distese. Aveva un’aria serena e rilassata e gli occhi di ghiaccio quieti come laghi in una notte d’inverno.

«Cos’intendeva stamattina Shania con quella storia?» domandò Luoying voltandosi.

«Ma che rivoluzione! Stanno preparando una pièce» rispose lui con un ghigno.

«Una pièce?»

«Mm. Un’opera teatrale. Su Marte e sulla Terra. Avrai una parte anche tu.»

«Eh? Non ne sapevo nulla.»

«Tranquilla, solo poche battute» disse Anka con un sorriso ironico, «tu e io siamo dietro nel coro. È una cavolata. Ogni tanto dobbiamo urlare “Fantastico, oh!” oppure “Grandioso! Grandioso!”. Ti riposi ancora un paio di giorni, vieni a fare due prove e sei in pista.»

«Ah, ecco» fece lei tirando un sospiro, «io pensavo che parlasse di una vera rivolta e sono stata tutto il giorno in ansia.»

«Lo spettacolo s’intitola Rivoluzione, in risposta al Festival dell’Innovazione.»

«Aspetta. È per il Festival?»

«Non rientriamo nella competizione. È in programma per il giorno delle premiazioni.»

«Allora non si boicotta la gara?»

«La boicottiamo partecipando.»

«Ah, capito.»

Luoying annuì e sorrise sollevata. Si era convinta che stessero organizzando qualcosa di grosso, ma la spiegazione di Anka la tranquillizzò.

Da quando aveva ricevuto i messaggi dei compagni non smetteva di chiedersi se ribellarsi fosse giusto. La sua indagine era ben lontana dall’essere considerata chiusa, quindi non aveva idea se bisognasse opporsi al sistema, e a cosa in particolare. Si era interrogata sulle reali intenzioni dell’amica, sul genere di azioni sovversive che stavano tramando, sulle eventuali ripercussioni, sulla reazione del fratello e del nonno. Aveva trascorso la mattinata in preda all’agitazione. Quando Anka le disse come stavano le cose le venne da ridere. La realtà superava la fantasia: un’opera intitolata Rivoluzione. Tutto qui. Non era meraviglioso? Cosa poteva esserci di meglio? Chinò il capo e rise tra sé, di gioia.

«Io però partecipo al Festival» disse con il sorriso sulle labbra.

«Eh?»

«Jill mi ha inserito in squadra.»

«Ah.»

«Non ne avevo nessuna voglia, ma lei era gasatissima e non me la sono sentita di dirle di no.»

«Cosa presentate?»

«Se ho ben capito, un costume che genera elettricità. Pete è il mago del fotovoltaico e delle membrane. A quanto pare è possibile adattare la tecnologia dei nostri tetti anche a materiali morbidi e leggeri e crearci indumenti.»

«Davvero?» Anka si raddrizzò di scatto, con gli occhi accesi di interesse. «Che tipo di materiale?» chiese immediatamente.

«Ancora non ho visto» rispose lei scuotendo la testa, «Jill mi ha parlato di un’armatura trasparente.»

«Interessante» commentò lui pensieroso.

«Cioè?»

«Poi ti dirò.»

Anka preferiva non raccontare cosa gli passasse per la mente, ma lei si accorse della sua preoccupazione. Il ragazzo rimase assorto con lo sguardo fuori dal finestrino, tamburellando con le dita sul tavolino, come se stesse eseguendo un calcolo.

«Puoi chiedere a Pete se è disposto a far usare ad altri la sua invenzione?» disse dopo un po’.

«Intendi a te?»

Lui annuì senza altre spiegazioni.

«D’accordo, glielo chiedo.»

Sul volto di Anka comparve la stessa eccitazione trattenuta del loro primo giorno sulla Terra, quando si era persa.



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